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Montechiaro - 1381: Patti tra Montechiaro e Gian Galeazzo Visconti Il 24 aprile 1381 ad Asti nel palazzo dei Troya, sede del capitano Gaspardo de Ubaldinis vennero stipulati patti e convenzioni tra il comune di Montechiaro e il plenipotenziario di Gian Galeazzo Visconti signore di Asti, Jacopo Dal Verme. Tali patti, fortemente connotati in senso anti-astigiano, erano articolati in 29 capitoli che prevedevano, tra l’altro, l’amnistia per i banniti – i destinatari di un provvedimento di esclusione dalla comunità – e significative agevolazioni fiscali. Agli abitanti di Montechiaro fu concesso, inoltre, di rivedere il proprio catasto, di solvere fodro et talea dicto comuni Monteclaro, cioè di trattenere gli introiti fiscali anziché corrisponderli agli Astigiani, in chiara contrapposizione con quanto prescritto degli Statuti di Asti; agli ufficiali sia viscontei , sia astigiani fu vietato di imporre pedaggi ai mercanti che si fossero recati a Montechiaro in occasione della fiera. Il corteo storico bianco-celeste vuole rappresentare alcuni dei personaggi citati nel documento: Jacopo Dal Verme delegato da Gian Galeazzo Visconti, il capitano Gaspardo de Ubaldinis, il podestà di Montechiaro, i referendari, i rappresentanti del comune di Montechiaro che trattarono con il plenipotenziario visconteo, i banniti, il notaio, le dame e infine i portacolori. Download

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Corteo Storico_193.JPG - Montechiaro - 1381: Patti tra Montechiaro e Gian Galeazzo ViscontiIl 24 aprile 1381 ad Asti nel palazzo dei Troya, sede del capitano Gaspardo de Ubaldinis vennero stipulati patti e convenzioni tra il comune di Montechiaro e  il plenipotenziario di Gian Galeazzo Visconti signore di Asti,  Jacopo Dal Verme.Tali patti, fortemente connotati in senso anti-astigiano, erano articolati in 29 capitoli che prevedevano, tra l’altro, l’amnistia per i banniti – i destinatari di un provvedimento di esclusione dalla comunità – e significative agevolazioni fiscali. Agli abitanti di Montechiaro fu concesso, inoltre, di rivedere il proprio catasto, di solvere fodro et talea dicto comuni Monteclaro, cioè di trattenere gli introiti fiscali anziché corrisponderli agli Astigiani, in chiara contrapposizione con quanto prescritto degli Statuti di Asti; agli ufficiali sia viscontei , sia astigiani fu vietato di imporre pedaggi ai mercanti che si fossero recati a Montechiaro in occasione della fiera.Il corteo storico bianco-celeste vuole rappresentare alcuni dei personaggi citati nel documento: Jacopo Dal Verme delegato da Gian Galeazzo Visconti, il capitano Gaspardo de Ubaldinis, il podestà di Montechiaro, i referendari, i rappresentanti del comune di Montechiaro che trattarono con il plenipotenziario visconteo, i banniti, il notaio, le dame e infine i portacolori.


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